Gestione Forestale Sostenibile
Per "certificazione della gestione forestale" (GFS) si intende la procedura di verifica che conduce all'emissione, da parte di un organismo di certificazione indipendente, del certificato che attesta che le modalità di gestione boschiva rispondano a specifici requisiti di "sostenibilità" ambientale, economica e sociale.
Oltre a certificare la sostenibilità della gestione delle foreste, PEFC certifica la rintracciabilità dei prodotti legnosi commercializzati e trasformati, che provengono dalle foreste certificate, mediante verifica della Chain of Custody (Catena di Custodia o CoC).
La certificazione della gestione forestale PEFC offre numerosi vantaggi tra i quali il poter dare garanzia di sostenibilità, la rilevanza internazionale e l’accessibilità anche per i piccoli proprietari e gestori forestali; inoltre, essendo la gestione delle foreste un processo a lungo termine, con il risultato della buona pratica che spesso si evidenzia solo dopo decenni, la certificazione di gestione forestale sostenibile PEFC è uno strumento in grado di fornire subito il riconoscimento per le pratiche di gestione responsabili fin da subito, offrendo molti vantaggi.
Ottenendo la certificazione, si potranno vendere i boschi come "certificati PEFC" andando a rappresentare un primo fondamentale anello di una catena di fornitura di prodotti forestali di grande valore aggiunto.
La Certificazione di gruppo, rispetto ai singoli certificati, semplifica i passaggi formali in quanto demanda al Gestore del Gruppo l’onere di rappresentanza, di monitoraggio e di auditing interno, di fatto risolvendo anche problemi di natura organizzativa (e ciò vale a maggior ragione per gli Enti pubblici). Inoltre, consente un miglior accesso al mercato dei prodotti certificati, anche in termini di continuità e volume da immettere.
La gestione forestale vera e propria tuttavia viene lasciata ai singoli aderenti nel rispetto delle regole del gruppo, degli standard PEFC, e dei singoli strumenti di pianificazione.
L'adesione allo standard PEFC per le aziende della filiera forestale locale potrà rappresentare, in un secondo momento, un ulteriore strumento di evoluzione e sviluppo del mercato dei prodotti forestali e porterà ad una crescente evoluzione e professionalizzazione delle ditte stesse portando vantaggi, anche economici, a tutta la filiera forestale.
Finalità del progetto
Il progetto nel contesto territoriale dell’area cimina, diversamente da altri aree geografiche del mondo, non nasce dalla specifica criticità dell’illegal logging, essendo quello forestale un settore fortemente regolato nella Regione Lazio ed in cui gli illeciti, di natura amministrativa, sono ridotti in numero e gravità, ma piuttosto dall’esigenza di apporre un sigillo che qualifichi le aziende del settore, da sempre depositarie di un sapere antico sulla lavorazione del castagno.
Chiaramente si attendono ricadute di natura commerciale ma ancor più comunicative e tali da consentire l’amplificazione di un messaggio chiaro: nell’area Cimina si attua da sempre una gestione forestale sostenibile.
Il risultato atteso è che la certificazione della Gestione forestale agisca da enzima di una reazione “virtuosa” per tutto il territorio: spingere altri gestori forestali ad aderire e di conseguenza gli operatori della filiera, col fine di riqualificare un distretto dalla lunghissima tradizione castanicola alla quale oggi si affianca quella crescente della biomassa e del tannino.
Le ricadute oltre che di carattere ambientale, saranno economiche e territoriali: infatti la creazione di attività collaterali, quali ad esempio cooperative di servizi, laboratori didattico-ambientali, consentiranno un’importante promozione dei territori e la creazione di un importante indotto turistico ed occupazionale.
Il territorio
L’area di interesse è posta nel comprensorio vulcanico Cimino-Vicano ed interessa, preliminarmente, i territori di Viterbo, Soriano nel Cimino e Caprarola, per una superficie territoriale complessiva di circa 540 kmq.
È un territorio alto collinare e basso montano, in cui il Monte Cimino, La Palanzana, il Monte Venere e il Monte Fogliano, segnano il paesaggio punteggiando valli più o meno estese ed elevandosi sulla caldera del Lago di Vico.
Il comprensorio è storicamente vocato al settore primario e si caratterizza per produzioni di pregio agricole (produzione di marroni, castagne e nocciole) e forestali (paleria e legname da opera di castagno).
Questo territorio di borghi e castelli, è inoltre caratterizzato da elevatissime valenze culturali, paesistiche e naturalistiche: ospita infatti sia complessi di cose e bellezze naturali tutelati paesaggisticamente che aree protette ed elementi della Rete Natura 2000.
Il territorio per cui si propone la Certificazione della Gestione ha un’ampiezza di circa 3000 ettari, interamente coperti da un Piano di Gestione ed Assestamento Forestale vigente, in fase di approvazione o in rinnovo.
Sviluppi futuri
Nel futuro si può prevedere l’ingresso di altri aderenti nonché di aziende private prossime al territorio certificato e di similari valenze economiche e territoriali.
E’ prevedibile inoltre l’accesso di aziende di altri comprensori, sempre rientranti nel territorio regionale del Lazio, con realtà forestali similari ed interconnesse con quella Cimina.
E’ prevedibile l’implementazione di altri standard, compreso eventualmente quello dei Servizi Ecosistemici.
Parallelamente è da svilupparsi la Catena di Custodia con la certificazione di alcune ditte del territorio di prima e seconda trasformazione.
Tra i possibili sviluppi futuri è da considerarsi la possibilità di creare all’interno delle superfici certificate dei laboratori di didattica e divulgazione ambientale. Parallelamente la creazione di cooperative locali per la gestione dei laboratori.
Durata del certificato
Una volta ottenuta, la certificazione dura 5 anni, durante i quali annualmente vengono eseguiti i controlli, Audit interni (ad opera del Capofila) ed esterni (ad opera dell’Ente), volti a valutare le conformità della gestione attuata con i criteri ed il mantenimento del certificato. Allo scadere del quinto anno, se il certificato è stato mantenuto, va rinnovato.
Compiti del capofila
Il capofila deve:
rappresentare gli aderenti al GR nel processo di certificazione, nelle comunicazioni e nelle relazioni con l’Organismo di certificazione (OdC), nell’inoltro della richiesta di certificazione e nelle relazioni contrattuali con l’OdC;
fornire l’impegno in nome e per conto dell’intero gruppo di aderenti di essere conformi allo standard di GFS e agli altri requisiti dello schema di certificazione applicabili;
avviare la procedura di certificazione dell'organizzazione, incaricando il proprio legale rappresentante di presentare la domanda di certificazione;
predisporre un Manuale di GFS per l’applicazione degli standard di GFS all’intero gruppo di aderenti atti a comprovare la GFS nelle aree oggetto di certificazione;
predisporre, aggiornare e distribuire la documentazione, le informazioni e la modulistica necessarie agli aderenti al GR, al fine di permetterne la partecipazione volontaria al sistema
informare agli aderenti e le parti interessate alla certificazione sui loro diritti e doveri e mettere in atto procedure che assicurino l’assolvimento ai propri obblighi;
organizzare un programma di monitoraggio annuale interno sugli aderenti al GR e collaborare negli audit condotti dall’OdC;
aggiornare e conservare il registro degli aderenti alla certificazione (nominativi, ubicazione e superfici interessate). Ogni nuovo aderente all’interno del gruppo potrà essere incluso nella certificazione solo dopo l’audit di sorveglianza a GR da parte dell’OdC;
informare i partecipanti nel caso in cui siano state riscontrate Non conformità e collaborare alla definizione delle necessarie Azioni correttive, organizzando gli eventuali audit supplementari e fornendo loro l’opportuno supporto;
organizzare incontri con le “parti interessate” con cadenza periodica (almeno una nel periodo di validità del certificato), possibilmente anche coinvolgendo gli OdC; la consultazione pubblica deve considerare le componenti ambientali (per es. foreste di valore conservativo speciale), sociali (per es. valori culturali e impatto sulla comunità) ed economiche della gestione forestale nell’area oggetto di certificazione;
rendere pubblica la sintesi dell’attività di audit (scritto dall’organismo di certificazione), che includa un riassunto degli accertamenti sulle conformità con lo standard di gestione forestale,
rendere pubblica la sintesi del piano di gestione (o degli strumenti pianificatori assimilabili) del bosco certificato.
Per maggiori dettagli si rimanda allo standard ITA1000, par. 2.2.1.2.
Compiti degli aderenti
Gli aderenti alla certificazione di gruppo devono:
Disporre di un piano di gestione forestale in corso di validità, adottato o in revisione in conformità a quanto indicato dall’indicatore 3.1.a di ITA 1001-1;
pagare la quota associativa di partecipazione al GR (per sostenere economicamente il GR e le spese di certificazione e del relativo mantenimento) quando richiesta;
conformarsi ai requisiti imposti dallo schema di certificazione di PEFC-Italia;
dimostrare che le attività di gestione forestale siano svolte nel rispetto dei criteri fissati da PEFCItalia sia da dipendenti propri che da fornitori (ditte) esterni;
rendere disponibile al GR e all'OdC tutti i documenti e le registrazioni necessari per lo svolgimento degli audit interni e degli OdC;
relazionare al GR sulle utilizzazioni e i trattamenti selvicolturali nelle aree certificate;
confermare l’adesione a GR almeno ogni 5 anni;
fornire piena cooperazione e assistenza nel rispondere efficientemente a tutte le richieste di dati, richieste e informazioni del GR o dell’OdC; consentire l’accesso ai boschi e alle altre pertinenze, sia in caso di audit o di revisioni formali che in altre situazioni;
mettere in atto le azioni correttive e preventive rilevanti stabilite dal GR.